Ispirato al romanzo Diario della Guerra del Maiale, il film esplora il conflitto generazionale e il decadimento umano nella vecchiaia, smascherando la retorica sulla saggezza dell’età e mostrando come paura e potere, corrompano chi invecchia.
Il sessantenne Isidoro abita insieme al figlio Thomas, che poco sopporta la sua presenza. Le cose si complicano quando, durante una campagna elettorale, un nuovo candidato dichiara aperta la guerra contro ciò che egli definisce il sistema di gerontocrazia, creando un’ondata di violenza in città. Isidoro e i suoi amici si ritrovano a dover affrontare un crescendo di intimidazioni e aggressioni.
La comune e retorica convinzione che l’uomo, invecchiando, finisca per maturare serenità e saggezza, migliorando così il proprio essere fino a divenire persino più buono, è falsa. L’essere umano, una volta superato l’acme della propria esistenza, comincia l’inesorabile e inevitabile discesa verso la morte e in questo lento e spaventoso diminuire, la paura cresce dominandolo, trasformandolo, rendendolo vulnerabile, egoista e vigliacco. Il paradosso vuole che siano proprio questi uomini a concentrare nelle loro mani privilegi e ogni potere, da quello politico a quello economico, poteri ai quali altri giovani uomini, impazienti di sostituirli, avidamente anelano. A questo atavico e naturale conflitto tra le generazioni, dove da sempre in posta c’è il potere, è ispirato il film, adattamento cinematografico dello splendido romanzo “Diario della Guerra del Maiale”, enorme successo editoriale del grande scrittore argentino Adolfo Bioy Casares










