Negli anni Sessanta nasce un originale horror all’italiana: estetica pop, temi trasgressivi e registi come Dario Argento, rendono il genere unico e di successo internazionale.
Il cinema horror conosce una nuova stagione di grandi successi in tutto il mondo.
Per la prima volta, anche in Italia si intraprende la produzione di piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo e che costituiscono una sorta di approccio italiano al genere.
Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi (Frédéric Bonnaud, Jean Gili, Jean-François Rauger, Bertrand Tavernier), si ripercorrono le particolarità e i punti forti di un approccio molto originale all’horror, nel quale estetica pop e contenuti trasgressivi hanno un ruolo molto importante che rende unica la produzione italiana del decennio.










