Telefonino, cellulare e infine smartphone. Diversi nomi per lo stesso apparecchio che, dal 2011, si è evoluto a tal punto da mutare l’evoluzione e l’esistenza dello stesso genere umano. Strumento di connessione e fabbrica di solitudine, matrice di ostentazione e profonda insicurezza, esaltazione dell’eros e artefice del complesso generazionale, nido del peccato. E se peccato è ciò che oscura l’anima ecco la storia di cinque anime oscurate. Ecco i sette vizi capitali artefici di tanto buio. Quattro racconti che si sviluppano e superano il margine della normalità, trasformando la realtà in un possibile e terribile incubo. Quattro racconti che ospitano la paura e il sospetto che diventano deviazione, degenerazione, decadimento. Quattro racconti che oltrepassano il confine ultimo dell’equilibrio e si fanno rovinosamente reali, tangibili. Storie vere contemporanee, cronache di personaggi intensi, di psicologie complesse. Una trama sottile e penetrante che accoglie un irreversibile alternarsi della mente, con le sue emozioni e con i suoi pensieri.
SCENEGGIATURA Francesco Colangelo, Willem Zaeyen, Max Gruber, Elly Senger Weiss, Elisabetta Pellini, Giancarlo Scarchilli
DOP Gianni Mammolotti, Andrey Vlasov, Herman Dunzendorfer, Blasco Giurato
SCENOGRAFIA Beppe Mangano, Alexey Dudarov
COSTUMI Stefano Giovani










